X° Anniversario di ricerche di storia della gnomonica
Roccasecca, 1997
IL SINCRETISMO GNOMONICO :
NUOVE SOLUZIONI ARTISTICHE NEGLI OROLOGI SOLARI
SECONDO LA GNOMONICA DI ATHANASIUS KIRCHER
Premessa
Nel 1996 presentati per la prima volta, durante il VII Seminario Nazionale di Gnomonica tenutosi a Bocca di Magra (La Spezia), un resoconto dettagliato della gnomonica contenuta nellopera Ars Magna Lucis et Umbrae del gesuita tedesco Athanasius Kircher. Questo monumentale volume, suddiviso in dieci libri, di oltre mille pagine di cui più di seicento sulla gnomonica teorica, anaclastica, anacamptica, curiosa, magica, astrologica, astroiatrica, astronomica, geometrica, aritmologica e chi più ne ha più ne metta, ha goduto di una certa fama dalla sua pubblicazione ad oggi. Ma, sfortunatamente, solo dal punto di vista del titolo, senzaltro affascinante e innumerevoli volte impropriamente usato da intere schiere di studiosi, e di alcune figure timidamente rappresentate in qualche volume sulla gnomonica, o sullastronomia, o semplicemente sulla storia della scienza.
Non posso fare a meno di affermare che la gnomonica di Kircher rappresenta lunica strada indicata da un autore del XVII secolo per allontanarsi dallarida concezione monodica rappresentata da una gnomonica esclusivamente geometrica, senza nessuna forma artistica prevalente.
Non è pensabile trattare esaurientemente tutta la concezione gnomonica di kircher in una sola volta, come nel caso della mia "Gnomonica Kircheriana", la quale, anche se tratta in maniera quasi completa largomento, sfugge ad alcuni particolari che per vari motivi, tra cui quello più importante di una perfetta traduzione dal latino, non è stato possibile affrontare. In questa sede vorrei mettere a fuoco uno degli aspetti secondo me più importanti di tutto il lavoro del grande gesuita e che è, tra laltro, quello che dovrebbe segnare linizio di un nuovo modo di concepire luso e quindi la costruzione degli orologi solari: ovvero riuscire a fondere in essi elementi di diverse discipline scientifiche (e non) allo scopo di ottenere, per mezzo dellombra dello stilo, una serie di nuove indicazioni mai supposte prima : ciò che chiamerò il sincretismo gnomonico.
Le idee di unificazione generale di tutte le dottrine e la concezione dellOmnia in Omnibus, portarono il gesuita al concepimento di nuove soluzioni gnomoniche, arricchite da elementi di discipline oggi non più credibili e razionali, ma certamente affascinanti per noi, almeno dal punto di vista artistico.
Le soluzioni sono così semplici che sbalordiscono chiunque. Eppure, prima di Kircher nessuno le aveva mai pensate.
Il primo degli effetti che uno gnomonista desideri riscontrare in chi osserva la sua meridiana, è il senso di meraviglia e piacere visivo che egli estesso, allinizio della sua passione, aveva sentito e che pochi strumenti, come un orologio solare, riesce ad infondere in una persona sensibile alle arti.
Ad un primo sguardo sembrava qualcosa di assolutamente diverso da ciò che normalmente è un orologio solare orizzontale. Eppure, fra tutte quelle incredibili figure di ancestrale ispirazione, stupendamente dipinte con vivaci colori ad olio; tra i mondi alchemici di duhreriana memoria e le rappresentazioni astronomiche ticoniche, necessariamente gesuitiche, si stagliavano profonde e chiare le incisioni dei classici reticoli gnomonici : tracciati dei diversi sistemi orari e proiezioni delle curve di declinazione del sole. Anzi, queste linee ancor più rendevano forte e profondo il senso dellarcano che già al primo sguardo insidiava lanimo del visitatore. Chi non ha mai visto da vicino le tavole sciateriche di Athanasiu Kircher conservate nel Museo Astronomico e Copernicano dellOsservatorio Astronomico di Monteporzio Catone, non potrà mai godere del senso di meraviglia, stupore e di antico che la visione dinsieme (impossibile da rilevare fotograficamente) di una di queste tavole offre.
Così, scrivevo nel mio diario gnomonico nel 1994, con gli occhi ancora pieni della celeberrima visione gnomonica che avevo avuto poche ore prima.
Sono passati oltre quattro anni ormai dalla "scoperta gnomonica" di queste quattro eccezionali tavole di ardesia che si sono salvate dallincuria delluomo solo grazie alla sensibilità del dott. Mario Monaco, Conservatore del citato Museo il quale per la prima volta ne diede anche una descrizione completa.
Oggi è sempre più evidente il significato di quellantico sincretismo gnomonico inventato da Kircher che con le splendide tavole botanologiche ed astroiatriche sembrava cercasse ( e ciò appena dopo la grande peste che nel 1630 entrò in Firenze, mentre le tavole sono del 1635) una sorta di rimedio gnomonico alle malattie, un aiuto per mezzo delle cure erboristiche o astroiatriche che lorologio solare con la sua ombra, derivata dalla benigna luce solare, consigliava allutente.
Gli orologi solari che ho conosciuto allinizio della mia passione, nel 1988, sono tuttaltra sterile cosa. Essi sembrano, al confronto con gli orologi di Kircher, una sorta di stilizzazione, ridotti alle sole linee dei tracciati orari, senza altro significare che lora, i minuti, le stagioni.
Il sincretismo gnomonico, invece, prevede una gnomonica veramente integrale, a tutto campo, in cui ognuno può sbizzarrirsi, con le facili metodologie inventate da Kircher, nel progettare ogni sorta di orologi solari infusi degli elementi di una o più discipline. Trascendendo dalla piena e vera utilità, e anche dalla veridicità di alcuni elementi (altrimenti si potrebbe anche dire che le meridiane non si debbono fare perché è più comodo consultare un cronometro da polso), è possibile realizzare orologi solari che offrono una quantità di informazioni con caratteristiche diverse (con molto diletto dellutente) come le effemeridi astronomiche, i calendari annuali civili e religiosi, i rimedi della medicina erboristica e astroiatrica, operazioni geometriche e via dicendo.
Prima di concludere questa lunga premessa, mi sia concesso di mostrare al lettore un primo segnale che dimostra come qualcuno stia già muovendosi in tal senso, avuto direttamente dallo gnomonista, insegnante, Giovanni Bellina di Ragusa, che si è imbattutto in un mio articolo sullargomento mentre navigava in Internet. Così mi scriveva il 27 luglio 1997 :
...ho finito di leggere larticolo sulla gnomonica kircheriana pubblicato su Internet che insieme a quelli sullo stesso argomento usciti sulla rivista Astronomia U.A.I., rappresentano, secondo me, una notevole svolta nel campo della pubblicistica sulla gnomonica e portano alla superficie quelle sensazioni che chiunque si sia accostato ad un antico trattato scientifico o ad uno strumento antico ha provato. Grazie alle sue ricerche gli orologi solari non sono più esclusivamente ancorati alla misura e al calcolo, ma cominciano a volare "sulla punta di uno stilo" verso una naturale funzione rieducativa delluomo tecnologico...
Il metodo
Per tutto ciò che riguarda la figura di Kircher, il suo ruolo nella scienza e soprattutto il significato della sua gnomonica, rimando naturalmente al mio studio approfondito dal titolo Gnomonica Kircheriana, del 1995.
In queste pagine, invece, vorrei prendere in esame qualche esempio che aiuti a capire in che modo le concezioni gnomoniche di Kircher possono oggi essere sfruttate, sia artisticamente che come soluzioni per nuove indicazioni, oltre a quelle orarie e calendariali.
Mi sembra indubbio, infatti, che nella realizzazione di nuovi orologi solari, sia murali di grandi dimensioni che orizzontali o di piccole dimensioni, le soluzioni che prenderemo in esame costituiscano la spinta per la nascita di una nuova generazione di quadranti solari che mai, prima doggi e a parte quelli di Kircher, sono stati realizzati da alcun autore di gnomonica.
Prenderò in esame solo il caso degli orologi solari orizzontali. Va da se, però, che il metodo risulta facilmente applicabile anche agli orologi solari verticali, specie se di grandi dimensioni e a tutti quelli in cui sia possibile descrivere uno spazioso calendario zodiacale. Infatti, lidea principale di Kircher è quella di rendere idealmente mobile a livello spazio-temporale il piano dello zodiaco per poter facilmente collocare una moltitudine di eventi temporali. Come se si trattasse di molteplici piani sovrapposti, ognuno dei quali utilizzato per uno spazio per esempio di un anno con i relativi eventi (qualcosa del genere fu realizzato con gli astrolabi dalle piastre intercambiabili).
Noi oggi siamo abituati a pensare lo spazio dellorologio solare compreso tra le due curve diurne solstiziali, che da ora chiamerò, come Kircher, spazio eliodromo, come un unicum temporale in cui fissare gli eventi relativi ad un solo anno solare, come lingresso del Sole allinizio dei segni zodiacali (le classiche sette curve diurne di declinazione), oppure, in qualche caso, la data di nascita di qualche persona.
Come è noto, il Sole percorre lo spazio eliodromo in un anno solare, dal 23 dicembre al 21 giugno. Ciò si osserva sul piano dellorologio solare (verticale in questo caso) attraverso il moto discendente (23 dicembre - 21 giugno) e ascendente (21 giugno - 23 dicembre) dellombra dello stilo che per compiere il ciclo completo impiega appunto un anno.
Questo movimento discendente ed ascendente dellombra dello stilo però si compie solo in senso verticale (sempre in un orologio verticale) e non in senso longitudinale perché, come è ovvio, il moto longitudinale dellombra sul piano di un orologio solare è legato al trascorrere delle ore e non dei giorni. Cioè, potremmo chiamare movimento annuo dellombra dello stilo, il moto discendente ed ascendente; movimento diurno dellombra quello in senso longitudinale dello scorrere delle ore durante una giornata.
Kircher pensò di suddividere lo spazio eliodromo in vari settori verticali, in modo da far corrispondere ognuno di essi al percorso annuale discendente e ascendente dellombra dello stilo. Con questo semplicissimo espediente, egli otteneva su un solo piano dellorologio, un calendario zodiacale valido per diversi anni (30-50 anni nel caso delle tavole planetarie) su cui poteva inserire, in ogni suddivisione, ovvero settore, informazioni calendariali di vario genere, anno per anno, per la durata di mezzo secolo !
Ma prima ancora di questo metodo, egli aveva trovato il modo di ricavare numerose informazioni dalla suddivisione in settori circolari dello stesso zodiaco gnomonico, come si vede nello
Sciatericon Astronomicon Hemerologium Totius Motus Primi Mobilis rappresentato in Fig.1Un orologio del genere, in versione verticale (per esempio murale), a mio avviso non è mai stato realizzato nella storia della gnomonica. Eppure è evidente lutilità ed il diletto che si ricava dalle numerose informazioni che esso riesce ad indicare con la sola ombra dello stilo. Chi ha più fantasia può ovviamente aggiungere, o sostituire, il contenuto dei vari settori semicircolari per inserire altri tipi di informazioni che siano però in relazione con la data a cui fa riferimento la curva diurna.
Lo
Sciatericum Iatrico-Georgico-Oeconomicum Electionum, costituisce un esempio di come usare la stessa metodologia per ottenere un orologio che indichi cose completamente diverse. Nella Fig. 2Se si pensa, con un po di fantasia, con quale diletto sia possibile riportare le informazioni più disparate su un orologio seguendo questo metodo, cè davvero da restare sbalorditi. Si pensi, infatti, alla possibilità di poter realizzare in questo modo un orologio solare agenda-diario delle principali attività dellutente. Se questi fosse un cantante lirico potrebbe inserire nello spazio eliodromo (come nella planetografia che segue), suddiviso in curve diurne settimanali, il calendario dei suoi concerti principali! Oppure scrivere un piccolo commento degli stessi. Uno gnomonista potrebbe costruirne uno che ricordi i principali orologi solari costruiti durante un particolare anno! E chi è astrofilo potrebbe realizzarne uno con la programmazione delle sue osservazioni, oppure che riporti i principali eventi astronomici da seguire durante uno o più anni!
Un lavoro del genere sarebbe facilmente realizzabile con la nuova metodologia della
Planetografia Sciaterica (Fig. 3).
Allo stesso modo, lo spazio eliodromo tra le due curve
solstiziali, può servire come calendario delle effemeridi di alcuni pianeti. Kircher
realizzò una tavola con vari orologi orizzontali, ognuno dei quali indicava le effemeridi
di un singolo pianeta. Nella Fig. 3 sono riportate le sette curve diurne relative
allingresso del Sole nei segni zodiacali. Nello spazio tra le due curve solstiziali
è stata inserita una "serpentina", che parte dal punto A, che rappresenta
linizio del 1986, e termina dalla parte opposta fino allanno 2003 per un
totale di 18 anni.
La serpentina, che può essere realizzata suddividendo la linea equinoziale in tanti punti quanti anni si desiderano avere come calendario per riportare gli eventi, descrive il movimento ascendente e discendente del vertice dombra dello stilo sul piano dellorologio, per cui si muoverà da A verso B dal 23 dicembre al 21 giugno, e da B verso C dal 21 giugno al 23 dicembre. Tutti gli eventi che nel compiersi hanno una relazione con qualsiasi data compresa tra questo intervallo annuale di tempo, possono essere collocati sulla linea serpentina in corrispondenza della relativa data (curva diurna). E ovvio che più è fitto il calendario delle curve diurne, maggiore sarà la precisione nel collocare levento temporale nel giorno preciso in cui esso si compirà.
Nel caso della planetografia, lombra dello stilo, percorrendo le linee di declinazione e toccando lanno desiderato, consente di individuare il simbolo della costellazione zodiacale in cui è visibile il pianeta. Si possono aggiungere alcune lettere che indicano se il moto del pianeta è retrogrado o diretto e se lo stesso è stazionario; inoltre, si possono riportare anche i gradi della posizione del pianeta nella costellazione e laltezza sullequatore. Nella figura, le effemeridi del pianeta Giove sono riferite agli anni 1986-1996. Poi sono riportate alcune principali eclissi di sole e di luna.
Luso di questo strumento è semplicissimo. Per esempio, quando lombra dello stilo tocca il cerchietto con il simbolo del Capricorno (sotto la lettera A), indica che il pianeta Giove, in quel periodo (circa 10 gennaio) è visibile nella costellazione del Capricorno. La lettera D indica che ha moto diretto. Il pianeta resta visibile in quella costellazione finchè non passa in quella dellAcquario, nello stesso anno, verso inizio marzo, e vi resta fino al 23 gennaio del 1987, quando entra nella costellazione dei Pesci. E ovvio che per realizzare un simile orologio è necessario avere a disposizione le effemeridi astronomiche per il periodo di anni che si vuole utilizzare.
Sciatericon Eclipsis
Come per i pianeti, con lo stesso metodo si possono riportate le eclissi di Sole e di Luna che nellesempio della figg. 3-4 coprono lo spazio di tempo che va dal 1996 al 2011. Ma, restringendo le distanze scelte arbitrariamente tra le linee verticali della "serpentina" (cioè effettuando una suddivisione più fitta dei punti sulla linea equinoziale), si può aumentare il numero di anni che si desidera avere come calendario. Per la costruzione di questo orologio (fig. 4)
mi sono avvalso del libro "Eclissi di Sole e di Luna dal 1996 al 2026", di J. Meeus, S. De Meis, pubblicato dalla rivista Nuovo Orione nel dicembre del 1995.
Allo stesso modo si possono realizzare altri tipi di orologi solari verticali e murali con simili caratteristiche, come la Botanologia Sciaterica, (fig.5)
che è un insieme di medicina celeste e terrestre con i
relativi influssi sul corpo umano e i rimedi medici; lorologio Planetario (fig.6che unisce le indicazioni delle case celesti secondo gli antichi usi
indicati da Regiomontano e Giovanni Campano, insieme agli influssi sulla vita delle
singole ore temporarie. E per fare questo Kircher disegna sette orologi planetari ed uno
di grandi dimensioni centrale. Lo Sciathericon phisico-medico-matematico è una
variante astroiatrica della Botanologia.
Conclusioni
Si è introdotto in questo articolo il nuovo concetto di sincretismo gnomonico basato, sullesempio storico di Athanasius Kircher, e rivolto a fondere con la gnomonica elementi di diverse discipline. Chi ha letto in maniera non superficiale il mio testo "Gnomonica Kircheriana", gli sarà parso subito chiaro che il lavoro di Kircher apriva una nuova strada nel campo delle realizzazioni pratiche degli orologi solari. E non solo per quanto riguarda i pochi esempi qui esaminati in quanto tutto il libro Ars Magna Lucis et Umbrae rappresenta un inedito nella storia degli orologi solari ed in particolare nelle realizzazioni di nuovi strumenti e nella terminologia gnomonica.
Tutto ciò è oggi molto più evidente e spero che questo modesto contributo possa ispirare gli artisti più sensibili a considerare le ampie possibilità artistiche offerte dalle metodologie kircheriane qui descritte, nella realizzazione dei futuri orologi solari.
Bibliografia
Christophoro Clavius, Gnomonices Libri Octo, Romae, 1581Athanasius Kircher, Ars Magna Lucis et Umbrae, Romae, 1646Pierre de S. Marie Magdleine, Horlogiographie, Paris, 1691Michnick, Kostruktion einer siderischen sonnenuhr, Astronomische Nachrichten, april, 1922M.L.S., Construccion de un reloj solar que indica el tiempo sidereo, Analema, Boletin de la Asociacion de Amigos de los Relojes de Sol, n° 1, enero-april, Madrid, 1991.
Nicola Severino, Christophoro Clavio: Magister Gnomonicae, Nuovo Orione, gennaio 1994.
Nicola Severino, Quattro tavole gnomoniche di A. Kircher, ATTI del VI° Seminario Nazionale di Gnomonica, S. Benedetto del Tronto, 1994.
Nicola Severino, Gnomonica Kircheriana, Roccasecca, 1995
Nicola Severino, Dizionario di Gnomonica, Roccasecca, 1995
Nicola Severino, Il mondo sulla punta di uno stilo, Astronomia UAI, 1995.
Nicola Severino, Il mondo sulla punta di uno stilo: atto secondo, Astronomia UAI, 1996
Nicola Severino, Gnomonica Kircheriana, ATTI del VII° Seminario Nazionale di Gnomonica, Bocca di Magra, 1996
Nicola Severino, Gnomonica Kircheriana, Cortina Astronomica (Ass. Astr. Cortina dAmpezzo), 1996
Nicola Severino, Gnomonica Kircheriana, pagine Web in Internet dellAssociazione Astronomica Cortina dAmpezzo
Nicola Severino, La Gnomonica, comera una volta, in corso di pubblicazione.
Nicola Severino, Il sincretismo gnomonico negli orologi solari di Kircher, settembre 1997