MERIDIANA SULLA PARETE CENTRALE DELLOSSERVATORIO ASTRONOMICO DI CORTINA
UN OROLOGIO SOLARE…PER SEMPRE…
Di Rosa Casanova
Qualche
anno fa, quando vidi il progetto del nuovo osservatorio astronomico di Cortina
con la sua armoniosa struttura che si ergeva elegante a dominare la valle d’Ampezzo,
subito pensai che la parete centrale avrebbe potuto ospitare una meridiana!
Promisi di realizzarla appena la costruzione fosse terminata.
Passò del tempo, e finalmente l’osservatorio fu ultimato. Bellissimo e
tecnicamente avanzato nel suo funzionamento…
Il suo scopo principale che è quello di scrutare il cielo stellato nelle ore
notturne, lo induce ad animarsi e vivere intensamente solo quando lo avvolgono
le ombre della notte… per addormentarsi all’alba quando impallidiscono gli
astri e finalmente le sue cupole, come grandi occhi di creatura notturna
spalancati sull’universo, si chiudono per il sonno.
Ma anche la meravigliosa stella che ogni mattina noi vediamo salire nel cielo
per risvegliare il pianeta terra avrebbe meritato spazio ed attenzione in questo
tempio destinato a riti notturni!
Ecco, dunque, perché pensai alla meridiana!
L’ombra del suo stilo sul
quadrante avrebbe segnato per sempre, giorno dopo giorno, l’apparente cammino
del sole sul nostro cielo, indicandoci il passare delle ore, ma anche
raccontandoci del moto perpetuo e incostante della terra attorno ad esso e di
quella provvidenziale inclinazione del nostro pianeta sull’eclittica che
determina il meraviglioso avvicendarsi delle stagioni!
Un modo tangibile per sentire che anche noi, abitanti della terra, siamo un
tutt' uno con quell’ universo che tanto ci sgomenta quando osserviamo il cielo
stellato.
Un giorno di sole primaverile, percorrendo il sentiero fra arbusti di pino mugo
e ramoscelli di splendida erica rosata, salii al Col Drusciè con lo scopo
principale di determinare con esattezza l’orientamento della parete, ma anche
per capire quali caratteristiche, non soltanto tecniche, avrebbe dovuto avere la
futura meridiana. Un orologio solare è, infatti, qualcosa di più che uno
strumento per segnare il tempo; io penso che sia un meraviglioso insieme di
scienza, tecnica, arte e poesia. Una creazione che deve essere in perfetta
armonia con l’edificio, con il luogo circostante, col cielo e con l’animo
della persona che la realizza.
Ecco perché, solo dopo la visita in quel luogo incantevole soleggiato e
ventoso, la meridiana iniziò a delinearsi nella mia mente.
Scelsi la parete centrale perché la meridiana, volgendo ad oriente, avrebbe
dominato Cortina e la sua splendida valle, ma soprattutto avrebbe colto i colori
rosati dell’aurora e l’oro dei primi raggi vivificanti del sole.
Decisi che il quadrante sarebbe stato di pietra bianca con la parte superiore
ricurva, le lettere e le linee incise per resistere al tempo, al sole, alla neve
e alle intemperie. Avrei colorato opportunamente i solchi delle iperboli e della
lemniscata, per conferire loro uno specifico significato stagionale quando l’ombra
dello stilo le avrebbe percorse o toccate. (Azzurro come il ghiaccio profondo
per l’inverno, verde come i germogli per la primavera, giallo come le spighe
del grano maturo per l’estate e marrone come le foglie morte per l’autunno).
Avrebbe segnato il tempo solare del Col Drusciè che ovviamente non coincide con
quello del nostro orologio regolato sul fuso orario del meridiano Etneo.
Il motto, che e rivela spesso la personalità e l’animo di colui che la
realizza, era nei miei pensieri da tanto tempo. Avrei inciso queste parole:
"Io ti segno le ore, tu riempile d’amore "
Ormai la meridiana aveva preso forma nella mia mente e non mi rimava che passare
alla sua realizzazione.
Iniziai con il progetto dell’insieme, seguito dai calcoli meticolosi, la
preparazione dello stilo, il taglio della pietra eseguito dal marmista.
Poi vennero i giorni passati nella bottega dello scultore a disegnare sulla
pietra, con infinita pazienza e precisione le linee e le lettere che egli
incise interamente a mano con grande perizia.
Impiegai un’intera mattinata a colorare le incisioni… infine, con grande
trepidazione, mi accinsi a posizionare lo stilo. Operazione estremamente
difficile che doveva essere fatta con assoluta precisione! Alla fine, dopo tutti
i controlli possibili, lo fissai definitivamente.
Ecco, era finalmente finita! Era come l’avevo pensata!
Si stava avvicinando il giorno dell’inaugurazione dell’Osservatorio e doveva
essere portata lassù e fissata alla parete…
trepidavo un poco… per fortuna
quel giorno mi furono accanto, per d'indispensabile aiuto, i figli, il marito e
tre impareggiabili soci dell’Associazione Astronomica di Cortina che, con
forza e capacità, fissarono alla parete la meridiana coi suoi settanta chili di
peso. Il febbrile lavoro di tutte queste persone per posizionarla esattamente,
destreggiandosi fra scale, trapani, livelle, viti e bulloni, non m’impedì di
vivere intensamente quell’attimo magico e bellissimo in cui per la prima volta
si vede l’ombra dello stilo muoversi lentamente per iniziare il suo perenne
cammino.
Ora la meridiana è lassù a dominare la valle di Cortina, in un luogo
suggestivo e incantato tra i larici, i mughi, l’erica e il profumo della
resina, contornata dai monti più belli del mondo.
Eterna come la roccia su cui è incisa e come l’astro che le dà la vita, di
notte sarà spettatrice del muoversi delle stelle, di giorno segnerà il volgere
del sole e il cammino del tempo…
Rosa Casanova Zandomenego
Agosto 1999
Descrizione:
Orologio solare verticale realizzato nellanno 1999 e posto alla latitudine di 46°
32 32" Nord e a 12° 06 15" di longitudine Est. E inciso su
pietra bianca dalle dimensioni di cm. 95 di larghezza e cm. 95 di altezza su parete
declinante 30° 48 ad Est. Lo stilo è polare, per cui il suo orientamento
risulta essere parallelo allasse terrestre. Le linee orarie, dipinte di nero, sono
alla francese e forniscono il TEMPO SOLARE LOCALE. La costante locale, ovvero il ritardo
della meridiana rispetto al TMEC ( Tempo Medio Europa Centrale) su cui sono regolati i
nostri orologi , è di 11 53"
La curva ad otto (lemniscata) consente di avere, alle ore 12, il TEMPO VERO MEDIO del
nostro fuso orario.
Completano il quadrante:
le linee solstiziali (azzurra per il solstizio invernale e gialla per quello estivo)
la linea retta degli equinozi di color verde.
Il motto, che vuole trasmettere un messaggio damore per il mondo intero:
IO TI SEGNO LE ORE, TU RIEMPILE DAMORE
ALCUNE INDICAZIONI PER LA CORRETTA LETTURA DEL QUADRANTE SOLARE:
Dai dati sopra elencati si può notare che questa meridiana segna il volgere del sole
su CORTINA, e più precisamente sul Col Drusciè. Il suo costante ritardo è di 11
minuti e 53 secondi sullora solare ufficiale dei nostri orologi che sono regolati
sul fuso orario del meridiano Etneo. A questi minuti vanno aggiunti o sottratti quelli
corrispondenti allEquazione del Tempo (che è la differenza del tempo medio
fornito dallora ufficiale e quello vero del sole segnato dalla meridiana)
Lequazione del tempo varia giornalmente fino ad accumulare, nel corso
dellanno, anticipi o ritardi anche di 16 minuti.
Questa continua variazione è causata dalla differente velocità orbitale terrestre e
dallinclinazione equatoriale sulleclittica. Le linee orarie sono
delimitate:
in alto dalliperbole di colore azzurro che viene percorsa dallombra estrema
dello stilo nel giorno del solstizio invernale (21 dicembre) e in basso da quella di
colore giallo del solstizio estivo (21 giugno)
La retta di color verde è percorsa nel giorno dellequinozio dautunno (23
settembre) e in quello di primavera (21 marzo). Per ottenere lora ufficiale almeno
al mezzodì, in prossimità delle ore 12 il tracciato a forma di otto (LEMNISCATA)
consente la correzione necessaria per ottenere il tempo medio del nostro fuso orario.
Quando lombra della punta dello stilo tocca la linea della lemniscata dipinta col
colore della stagione in corso al momento della lettura (azzurro se ci troviamo nel
periodo invernale, verde se in quello primaverile, giallo se estivo e marrone se in
autunno), allora, nei mesi in cui è in vigore lora solare, il nostro orologio
segnerà esattamente il mezzogiorno e sentiremo il suono delle splendide campane di
Cortina diffondersi nella valle.