di Rosa Casanova Zandomenego

A malincuore ho rinunciato al desiderio di realizzare una meridiana sulla parete della mia casa di Belluno perché inevitabilmente si sarebbe trovata in ombra nei mesi estivi a causa delle falde del tetto e dei poggioli molto sporgenti.

Le soluzioni possibili sarebbero quelle di realizzare una meridiana a riflesso sulla parete nord (ci sto ancora pensando) oppure ripiegare su un quadrante orizzontale. Questo ultimo tipo di orologi solari non mi ha mai entusiasmato. Non mi sembra emozionante chinare il capo verso la terra per osservare una meridiana orizzontale, mentre mi crea sempre un'emozione profonda volgere in alto lo sguardo per osservare l'ombra dello stilo percorrere il quadrante solare su una parete assolata. E' come riuscire a spiare i misteri del cielo….

Un bel giorno, però, qualcosa mi ha convinto a realizzare un orologio solare orizzontale…

Nei lunghi mesi dell'inverno appena trascorso, ho realizzato un desiderio che avevo da tempo: imparare a modellare l'argilla. Ho seguito con entusiasmo un corso di ceramica… iniziando con semplici vasi, poi i primi tentativi di dare concretezza agli oggetti più strani, a corpi in movimento, a volti espressivi. E' sorprendente sentire una specie di fluido che guida le dita fino a convincersi di riuscire a conferire vita e sentimenti ad una figura emersa da un grezzo e informe blocco d'argilla! Riuscire a far trasparire un pensiero da un volto appena plasmato e non ancora completato è ben più che emozionante, è esaltante !

Dopo essermi impadronita dei basilari segreti di questa arte ho pensato che avrei potuto coniugarla con la mia grande passione: la gnomonica.

Il desiderio di sperimentare la realizzazione di un orologio solare con un tipo di materiale insolito ha superato la mia titubanza iniziale e, benché fossi ancora alle prime esperienze nella lavorazione della ceramica, ho iniziato il lavoro per la costruzione di una piccola meridiana orizzontale da sistemare in giardino.

Fatti gli immancabili calcoli della progettazione sono passata a modellare una formella d'argilla ricoperta da creta bianca nella parte compresa tra i due solstizi, poi ho tracciato le linee orarie e quella della lemniscata con la tecnica del graffito. Passati i giorni dell'essiccazione naturale e la prima cottura a 900°, sono passata alla fase successiva applicando i colori: giallo e verde corrispondenti al periodo estivo e primaverile, divisi dalla linea equinoziale da quelli azzurro e marrone del periodo invernale ed autunnale. Infine ho colorato di bianco la parte interna della lemniscata e immancabilmente gialla la linea meridiana del mezzodì. Il quadrante già completo in ogni sua parte ha subito, infine, l'ultima definitiva cottura.

Quando si apre il forno c'e' sempre un attimo di trepidazione perché niente è più correggibile! Per fortuna il lavoro era perfetto e quasi non potevo credere di essere riuscita in questa impresa! Ora non mi rimaneva che posizionare lo stilo con la consueta indispensabile precisione.

Si approssimava l'equinozio di primavera ed aspettai quel magico giorno per collocare l'orologio solare di ceramica su una pietra naturale del mio giardino roccioso, tra i sassi verdi e le tenere primule.

Adesso mi capita spessissimo di passarle vicino ed abbassare lo sguardo per osservare l'ombra dello stilo muoversi lentamente. Ho imparato ad apprezzare anche la meridiana orizzontale, anzi, volgere lo sguardo verso terra piuttosto che verso il cielo m'induce a pensare con grande umiltà alle cose terrene, alla natura umana e alla sua fragilità.

Alcuni giorni fa, accanto alla meridiana era sbocciato un fiore di primula ed oggi è già appassito ….

L'ombra dello stilo che scivola via, un fiore che si richiude appassito, la percezione del tempo che non si ferma e pone fine alle cose… é inevitabile lasciarsi andare alla tristezza ...

Marzo 2004



Rosa Casanova



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